Le case passive: cosa sono?

Come ormai tutti sappiamo il settore delle costruzioni ha un ruolo molto importante nelle problematiche legate all’ambiente. Dopo tanto parlare finalmente negli ultimi anni si iniziano a vedere iniziative concrete per ridurre i consumi nell’edilizia e per realizzare edifici con criteri di risparmio energetico.
Una casa in “classe A”, che fino a pochi anni fa non era neanche immaginabile, adesso è un bene reale, reperibile sul normale mercato immobiliare a prezzi paragonabili ad edifici convenzionali. In questo nuovo scenario sono presenti anche quelle che vengono definite case passive (o Passivhaus).
tabella
Come si può vedere dalla tabella in una casa passiva i consumi sono bassissimi. Per essere classificato come edificio passivo, infatti, devono essere rispettati i seguenti criteri:
RISCALDAMENTO: la domanda di energia utile netta per il riscaldamento ambientale non superiore ai 15 kW/m2a
ENERGIA PRIMARIA:
la domanda di energia primaria per tutti i servizi, inclusi riscaldamento, acqua calda sanitaria, elettricità per l’abitazione e gli ausiliari non superiore ai 120 kWh per m2 di superficie netta abitabile per anno
TENUTA ALL'ARIA: l’involucro edilizio dovrebbe presentare un risultato del test di pressurazione (a 50 Pa), non superiore a 0.6 h-1, secondo la EN 13829
COMFORT INVERNALE:
in inverno, la temperatura operativa nelle stanze può essere mantenuta sopra i 20°C, entro i limiti energetici summenzionati
Questi valori sono possibili in quanto gli edifici passivi sono caratterizzati da dispersioni così basse che il calore fornito dagli apporti solari (finestre e vetrate esposte a Sud) ed il calore prodotto e recuperato da sorgenti interne (persone, apparecchiature, macchinari, illuminazione artificiale) riescono a fornire quasi tutta l’energia necessaria per il riscaldamento invernale.
Questa tipologia di edifici si è sviluppata soprattutto nel Nord e Centro Europa (Francia, Germania, Svizzera, Austria, Svezia) dove nel 2006 erano già state realizzate più di 8.000 costruzioni conformi allo standard Passivhaus (delle quali 4000 solo in Germania). Molte di queste sono state realizzate grazie alle iniziative promosse dal progetto Cost Efficient Passive House as European Standard, più semplicemente detto CEPHEUS (per approfondimenti http://www.cepheus.de/).
Contemporaneamente alla diffusione delle case passive nel Nord Europa, inizia la richiesta di edifici a basso consumo energetico anche nel Sud dell’Europa, in paesi cioè con climi più caldi. Diventa quindi urgente trovare soluzioni che permettano di adattare il concetto di “casa passiva” anche nei paesi dove il problema maggiore è garantire il comfort estivo. Per far fronte a questa esigenza è nato Passive-On un gruppo di ricerca e diffusione patrocinato dal programma europeo SAVE Intelligent Energy e coordinato da eERG (end-use Efficiency Research Group) del Politecnico di Milano che mira alla promozione di case passive nei climi caldi (per approfondimenti http://www.passive-on.org/). Sono stati proposti dei valori limite anche per il raffrescamento estivo (energia utile netta per il raffrescamento non superiore ai 15 kW/m2a) che sicuramente saranno rivisti allorquando sarà maturata una maggiore esperienza.
Nella "Risoluzione del Parlamento europeo” del 31 gennaio 2008 su un “Piano d'azione per l'efficienza energetica: concretizzare le potenzialità“ l’articolo 29: “chiede alla Commissione di proporre, a partire dal 2011, un requisito vincolante in base al quale tutti gli edifici nuovi che necessitano di un sistema di riscaldamento e/o raffreddamento dovrebbero rispettare le norme relative alle abitazioni passive o norme equivalenti per gli edifici non residenziali nonché, a partire dal 2008, l'obbligo di utilizzare soluzioni passive di riscaldamento e raffreddamento. ” Questa proposta per adesso non è stata accolta ma ci fa capire la necessità di iniziare a progettare e costruire case passive in un’ottica di sviluppo sostenibile dell’edilizia.
di Sara Silvestro per Ecocentrico