Buon Natale amici!
Serramenti esterni
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Solette, sottofondi e riscaldamento a pavimento
Riprendo i lavori interni che ho lasciato un po' indietro.
Sulla soletta in laterocemento sono stati posati gli impianti elettrici e quindi annegati con cemento cellulare, che è un composto visibilmente fluido costituito da cellule spugnose riempite d’aria, in pratica cemento arricchito con micro bollicine d’aria che favorisce un migliore isolamento termico ed acustico e soprattutto pesa davvero meno di un sottofondo di riempimento tradizionale.
particolare del cemento cellulare
Successivamente, quale taglio acustico, è stata interposta una guaina fonoassorbente Isolmant, sia a pavimento che sotto i tavolati.
Ed ecco l’impianto radiante a pavimento. E’ stato scelto RDZ sistema COVER 30
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Ritorna il 55%
Tira molla, tira molla, tira molla….e molla! Alla fine hanno mollato ancora per un anno sto benedettissimo 55. Le rate si allungano ma il danno economico è contenuto. E il 55% sopravvive ancora nel 2011, con soddisfazione dei contribuenti e delle numerose aziende del settore. Certo, la rateazione passa dai cinque ai dieci anni, ma questo vuol dire una perdita ragionevole, se consideriamo un'inflazione stabile e bassa come quella degli ultimi anni.
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Condense, Muffe, Cattiva salubrità degli ambienti
Così ogni inverno i proprietari di molte case ed appartamenti si ritrovano a lottare in modo vano con muffe indesiderate e pericoloso per la salute.
Questo problema assai diffuso è solitamente generato da due fattori determinanti.
Il primo è il fattore "umano", spesso la cattiva conduzione di un locale e le abitudini sbagliate portano all' insorgenza di problemi facilmente evitabili.
Questo succede quando non si ha cura di mantenere un corretto ricambio d'aria nelle stanze mantenendo comunque una temperatura relativamente costante.
Tutte le attività umane comportano la produzione di una variabile quantità di vapore acqueo, potremo riassumere la quantità prodotta secondo la tabella sottostante:
infatti questi due locali risultano critici per la quantità di vapore prodotto.
E' pertanto necessario evacuare in modo meccanico questo notevole quantitativo di vapore acqueo mediante l'adozione di una cappa aspirante con evacuazione esterna e se necessario un aeratore automatico controllato da un igrometro per il bagno, questo perché si è normalmente restii all'apertura della finestra nel periodo invernale quando si fa la doccia o si asciugano i panni nel bagno.
La semplice pittura delle zone colpite risulta solo essere un palliativo che rimanda il problema di anno in anno.
Molto spesso per correggere tali fenomeni non rimane altro che la demolizione di quanto fatto, la sanificazione dei paramenti murari e il ripristino degli stessi con un attento studio dei materiali in modo che la nuova soluzione tecnica adottata sia risolutiva di ogni problema.
Fine del 55%
Mi unisco al grido di ANIT!
Indignazione, sdegno, delusione e malcontento, queste sensazioni sono la nostra reazione, la reazione di quelle aziende e di quei liberi professionisti che rappresentiamo, alla notizia della mancata proroga oltre il 2010 delle detrazioni del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici.
A spiazzare e lasciare basiti, è la sordità di questo Governo alle richieste e appelli che da più parti e da diverso tempo si sono susseguiti per prolungare questa agevolazione fiscale, ma soprattutto è l’ incapacità di guardare agli investimenti energetici come strumenti e opportunità per una ripresa economica.
La mancanza di fondi nel bilancio pubblico che ha portato, nel maxi-emendamento alla Legge di stabilità del Governo, al taglio del rifinanziamento degli incentivi sul miglioramento energetico degli edifici, è sintomo dell’ assenza di una politica energetica e ambientale pianificata e coerente con gli impegni che il Governo stesso ha assunto con l’Europa per la riduzione delle emissioni di gas inquinanti.
E mentre l’Italia decide di eliminare una delle iniziative più fruttuose e meritevoli sul risparmio energetico, la Commissione Europea ha presentato ieri una nuova strategia che individua il settore dell’edilizia come uno dei settori con le maggiori potenzialità per affrontare la sfida energetica attuale. La Commissione ha annunciato un piano di incentivi e di strumenti di finanziamento innovativi da emanare entro la metà del 2011 per le misure di ristrutturazione edilizia e di risparmio energetico.
La ristrettezza delle risorse finanziarie non può e non deve costituire un ostacolo per quelle iniziative che hanno prodotto un elevato giro di affari nel settore strategico dell’economia eco-sostenibile e che sono alla base di una politica lungimirante che guarda all’Europa.
Auspichiamo un ripensamento sulle scelte effettuate dal Governo e chiediamo a tutti i professionisti, alle associazioni di categoria, agli operatori del settore e ai cittadini di far sentire la propria voce lasciando un commento di seguito: http://www.anit.it/VoceANIT4_2010_1.asp
Intonachi a base calce
L'intonaco di cemento, per me, è la soluzione peggiore anche se è il più impiegato. A partire dagli anni ’50 se ne ha avuto un grosso utilizzo e ha soppiantato la calce idraulica, poiché considerato molto più resistente.
Per una casa di CLASSE A ho fatto qualche ricerca e ho proposto di impiegare per gli intonachi interni (al pari prezzo del cemento!) solamente grassello di calce. La scelta è ricaduta, grazie al bravissimo Enrico Miglioli del servizio commerciale Tassullo, sull’intonaco T-Cream a base di calce idraulica naturale, con la finitura a malta fine TF1000 a base di grassello di calce.
i muri con T-Cream e con finitura con TF 1000
Non ho scoperto niente di nuovo, anzi, ho riscoperto qualcosa di vecchio, che addirittura si produceva proprio nelle mie zone, le Fornaci di Arcisate ne sono una abbandonata testimonianza.
Vi rimando a questo bellissimo pdf pubblicato da http://www.forumcalce.it, vera cava o miniera di informazioni utili, dove viene spiegata la lavorazione di questo più che nobile materiale e a questo blogger che spiega i motivi per scegliere la calce nelle nostre amate case.
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Ponteggio rimosso: ecco l’edificio!
Finalmente. Finalmente è giunto il momento tanto atteso. L’edificio è libero dai ponteggi e si può rimirare le facciate nella loro interezza. Vi ricordate com’era prima? Era il 12 ottobre 2009, il primo post del mio blog.
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Casa: il cliente cerca tecnologia e qualità | Attico - News Immobiliari
Cappotto termico esterno 2^ parte e i cementi decorativi
Post corposo. Dunque vi ho lasciato (prima delle mie meritatissime vacanze) alla posa dei pannelli che è avvenuta mediante l’utilizzo di collanti e tassellatura con la successiva stesura della rete in fibra di vetro e altra mano di rasatura; per queste lavorazioni vi rimando al sito RÖFIX dove sono presenti gli interessanti video di posa e alle foto seguenti che illustrano alcuni passaggi.
Come accennavo parecchi articoli fa la particolarità di questo edificio Liberty del 1910 (l'Art Nouveau viene comunemente indicata con il termine Liberty lo stile floreale che interessò l'architettura e le arti applicate, tra il 1890 e il primo decennio del Novecento) è la presenza dei significativi cementi decorativi (vi segnalo questo esauriente libro sull’argomento che mi è stato utilissimo: Cementi decorativi liberty. Storia, tecnica, conservazione di Giola Vittorio) e delle ringhiere che ornano l’armoniosa facciata. Questi manufatti in cemento purtroppo non possono essere recuperati in caso di un applicazione a cappotto in quanto hanno un peso proprio davvero rilevante e quindi non possono essere applicati successivamente sulla facciata.
La soluzione ci viene data dalla DECORGET di Aprilia (LT), una delle aziende più specializzata nella riproduzione di questi particolari decori, che a seguito dei miei rilievi architettonici e delle numerose fotografie a corredo ha riprodotto fedelmente i cementi nel loro originario splendore utilizzando polistirene rifinito con speciali resine e polvere di marmo.
posa dei nuovi cementi decorativi contorni finestre
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seconda mano di rasante sul cappotto e particolare delle bugne riprodotte
finitura esterna con intonachino a base acrilica
ecco la comparazione con e senza finitura
e la finitura sia delle facciate che dei cementi decorativi mediante l’applicazione di velatura esterna di Antiche Terre Fiorentine
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FRA POCHI GIORNI VERRA’ RIMOSSO IL PONTEGGIO
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Vacanze!
I lavori stanno proseguendo e fra pochi giorni verrà tolto il ponteggio.
Appena torno pubblicherò le foto di un edifico davvero elegante!
Buone vacanze!
Cappotto termico esterno 1^ parte
Casa fresca d’estate
Ecco alcuni suggerimenti per mantenere freschi gli ambienti di casa durante l’estate senza dipendere dalla frescura del condizionatore elettrico: arieggiare bene di notte, specie nelle ore che precedono l’alba, quando la temperatura è più fresca e creare, nella abitazioni con una doppia esposizione, una moderata corrente d’aria. Di giorno, invece, tenere porte e finestre chiuse, evitare che i vetri delle finestre siano colpiti direttamente dai raggi solari ombreggiandoli dall’esterno con tende, veneziane o frangisole, non usare a lungo i fornelli di giorno. E’ meglio cuocere i cibi in anticipo la sera, arieggiando poi bene la cucina durante la notte.
Un sistema straordinario per arieggiare la casa sia d’estate che di inverno è quello di istallare un sistema di ventilazione meccanica controllata VMC, lo stesso che verrà istallato nella CASA DI CLASSE A, a cui dedicherò un corposo post.
Seguitemi che fra poco posterò un articolo sul cappotto da 20cm che stanno posando in questi giorni!
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Che cosa serve la certificazione energetica?
Edifici ad impatto ZERO dal 2020
Gli Stati membri s’impegneranno, invece, ad adottare misure volte a raggiungimento di tali requisiti ed a realizzare un sistema uniforme di certificazione inerente al rendimento energetico.
Possono risultare esenti da tale obbligo:
L’attesa ora è tutta rivolta alla pubblicazione in Gazzetta: da quel momento in poi, infatti, gli Stati avranno solo due anni di tempo per adeguare la propria legislazione nazionale alla nuova direttiva.
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Correggere i ponti termici
Il solare termico
La tecnologia per l'utilizzo termico dell'energia solare ha raggiunto maturità ed affidabilità tali da farla rientrare tra i modi più razionali e puliti per scaldare l'acqua o l'aria nell'utilizzo domestico e produttivo.
La radiazione solare, che raggiunge 1kW/m² nelle giornate di luce, resta la fonte energetica più abbondante e pulita sulla superficie terrestre.
L'applicazione più comune è il collettore solare termico utilizzato per scaldare acqua sanitaria. Un metro quadrato di collettore solare può scaldare a 45÷60 °C tra i 40 ed i 300 litri d'acqua in un giorno a secondo dell'efficienza che varia con le condizioni climatiche e con la tipologia di collettore tra 30 % e 80%.
Le tipologie di collettori solari termici variano molto in termini di costo e di prestazioni. I collettori solari termici vanno considerati integrativi rispetto alle tecnologie tradizionali; sono considerati capaci di fornire direttamente solo parte dell'energia necessaria all'utenza, energia che altrimenti dovrebbe essere prodotta dalla caldaia tradizionale. La percentuale di energia termica prodotta annualmente da un collettore solare termico prende il nome di fattore di copertura del fabbisogno termico annuo.
E' per questo motivo che un collettore solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria dimensionato correttamente viene progettato per soddisfare il 60÷65% del fabbisogno termico.
Il nostro progetto ha previsto l’impiego di due collettori per incasso nel tetto IDMK sviluppanti una superficie complessiva di mq. 5,04 esposti sulla falda sud est con inclinazione di 27° e un sistema di accumulo di circa 300lt.
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Se acquisti in classe A o B lo Stato ti dà un contributo (forse)!
Anticipo questa notizia di servizio che riguarda una maggiore sensibilità da parte del governo italiano per favorire l’acquisto di edifici che consumano poco. Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 79 del 6 aprile 2010, ed è entrato in vigore lo stesso giorno.
I consumatori e le imprese potranno cominciare ad usufruire degli incentivi a partire da giovedì 15 aprile.
Per l'acquisto degli immobili è previsto:
- un contributo per un importo pari a 116 euro a metro quadrato (con un massimo di 7mila euro) per gli immobili con fabbisogno di energia primaria migliore almeno del 50% rispetto ai valori di cui all'allegato C, n. 1, della Tabella 1.3 del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192; CHE VUOL DIRE DI CLASSE A
- un contributo per un importo pari a 83 euro al metro quadro (con un massimo di 5mila euro) per gli immobili con fabbisogno di energia primaria migliore almeno del 30% rispetto ai valori di cui all'allegato C, n. 1, della Tabella 1.3 del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192. CHE VUOL DIRE DI CLASSE B
Il secondo incentivo, quello da 83 euro, è rivolto solo a immobili di nuova costruzione, da utilizzare come prima abitazione.
Per usufruire degli incentivi le prestazioni energetiche degli immobili devono essere certificate sulla base delle procedure fissate dal decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, e successive modificazioni, da un soggetto accreditato.
Per ottenere gli sconti previsti per le altre tipologie di acquisti occorrerà rivolgersi al rivenditore, che verificherà la disponibilità del fondo e comunicherà al consumatore la disponibilità dell'incentivo che diventerà uno sconto sul prezzo d'acquisto.
Se il fondo risulterà esaurito, l'incentivo non scatterà.
Il decreto attuativo dello Sviluppo economico prevede che Poste Italiane attivi un call center per fornire informazioni e ponga in essere tutti gli adempimenti necessari per far arrivare il bonus nelle mani del consumatore. A sua volta, il negoziante che intende praticare lo sconto compilerà un modulo elettronico riportato in un apposito sito del ministero, poi al momento della vendita, effettuata l'emissione dello scontrino fiscale, lo trasmetterà online al "centro di contatto" delle Poste.
Vi rimando inoltre alla lettura del bell’articolo apparso su CASA 24 de il Sole 24 ore dove viene apertamente commentato in ogni suo aspetto tecnico e pratico.
Prometto che il prossimo post si parlerà di SOLARE TERMICO!
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La linea Vita
La bozza del progetto che prevede l’uscita da un lucernario previo aggancio dell’imbragatura in dotazione al cavo che porta al colmo (percorso protetto). Ai vertici delle falde sui 4 displuvi a 2,30 dalla gronda gli attacchi anti effetto pendolo.
posa del palo (PTL) a taglio termico sulla linea di colmo
ecco i due pali posizionati sul colmo
barre filettate in opera sulla linea di displuvio a 2,30 dalla gronda dove saranno montati i dispositivi anti effetto pendolo (STR).
il percorso protetto dal lucernario
e il dispositivo anti effetto pendolo in opera