Copio e incollo volentieri quest'interessante articolo.
Costruire non è mai stato facile e in periodi di crisi come questo lo è ancora meno. Ciò non toglie che Domenico Storchi, presidente del gruppo che porta il suo nome, che si occupa della gestione di operazioni immobiliari su terreni intorno a Milano, abbia festeggiato i 54 anni di attività il 2 settembre scorso. Un capitano di lungo corso dunque, che è stato anche presidente della Borsa immobiliare di Milano e di Fimaa Milano, la cui operatività attuale si caratterizza per un occhio sempre più attento per le energie alternative, il risparmio energetico e la domotica.
A lui abbiamo chiesto un parere sull’andamento del settore in questa fase particolare.
Il mercato è ancora in crisi o siamo nei pressi di un’inversione di tendenza?
La crisi non si è ancora completata, ma il contatto con la gente è sempre rimasto. C’è stata molta paura e ora c’è una grande attesa. Con calma, la situazione si sta evolvendo in senso positivo, ma certo il cliente è più attento a quello che compra e si sta sensibilizzando su un prodotto che eccelle sotto il profilo della qualità e dell’innovazione tecnologica.
Quanto pesa oggi la tecnologia sulla scelta del prodotto?
In teoria sempre di più. C’è una gran voglia di tecnologia. Anche se molti parlano di casa biologica, senza sapere bene di cosa stanno parlando. In ogni caso, sono molto ottimista sulla maggiore consapevolezza dell’acquirente. Tanto per fare un esempio: nel 2011 la certificazione acustica sarà obbligatoria.
Cos’è una casa a risparmio energetico?
Una casa costruita con un buon isolamento e capace di produrre energia a minor costo con fonti rinnovabili. La somma dei due elementi porta dei risultati incredibili: il 50–60% di risparmio. Non c’è bisogno di andare a rincorrere le case a impatto zero che non fanno mercato. Le fanno a Bolzano e in Germania, ma non rispondono ai criteri estetici che per i clienti italiani sono fattori molto importanti per la scelta di un’abitazione. In Italia, la casa deve anche piacere, deve essere bella.
Parliamo di certificazione. Ormai è diventata un obbligo di legge.
Certo, ma non basta parlare solo di certificazione degli impianti di riscaldamento, bisognerebbe cominciare a parlare di certificazione dei fabbricati. Una casa invecchia in 10–12 anni. In futuro si dovrebbe riuscire a farla durare molto di più. Con una casa ben costruita si può risparmiare fino al 25% del costo del mutuo. Tagliare le spese condominiali non è un’utopia, si può fare. Ma è possibile solo se si costruisce seguendo determinati criteri. Noi ormai costruiamo case con un sistema comune di purificazione e gassificazione dell’acqua. Un sistema per avere sempre acqua da bere senza doverla comprare, che comporta un risparmio di 450 euro l’anno. Per non parlare dell’ascensore, che oggi esiste a pile, o di tutta una serie di accorgimenti per rendere la manutenzione della casa più facile da gestire.
Ma le case di cui parla sono più care di altre. Come reagisce la clientela?
È assolutamente necessario spiegare bene alla gente quanta attenzione va data ai dettagli, perché una cosa costa un certo prezzo, cosa c’è dietro. Per esempio, se è vero che il prezzo è maggiore, è vero anche che un certo tipo di casa non si svaluta.
Quali sono i prezzi nell’hinterland milanese?
A Corsico, per esempio, i prezzi al metro quadro di appartamenti in palazzine costruite seguendo i criteri di cui si è appena parlato arrivano intorno ai 3.000–3.200 euro al metro quadro. Con un abbattimento dei costi condominiali e di riscaldamento tali da permettere un risparmio sul costo del mutuo del 12%. Oltre al fatto che la casa è anche più comoda e ha molti vantaggi in più rispetto alle altre.
Questo parlando di nuove costruzioni, ma cosa si può fare sull’usato?
Si possono fare interventi sull’impiantistica e sugli infissi. Certo meno efficaci rispetto a una costruzione nuova.
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