Serramenti esterni

In attesa dell’arrivo delle finestre previste per i primi giorni del nuovo anno vorrei soffermarmi sulla soluzione trovata per il sistema di oscuramento esterno.
Sull’isolazione a cappotto applicare tasselli per sostenere imposte è spesso un problema e abbastanza costoso. Problema che si accentua notevolmente con l’aumentare dello spessore. Vi ricordate? Siamo ad oltre 20 cm di coibentazione. Un’azienda che offre ottimi accessori per le facciate di questo tipo è l’italiana MAICO che risolve l’ancoraggio delle persiane con questi prodotti e li presenta in questo esaustivo video di posa.
Un'altra soluzione, quella che vi presento, è stata ideata su indicazione della committenza insieme ad Andrea Pertile, titolare della Pertile serramenti, l’azienda  veneta che fornirà la serramentistica. Si è escogitato di utilizzare scuri a libro che si impacchettano nell’imbotte della finestra ancorati su un telaio posato prima di quello della finestra in maniera del tutto indipendente:

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vista dall’interno, prima della posa del serramento

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esterno con antoni chiusi

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e aperti

Il risultato estetico è gradevole. La laccatura grigia, tono su tono con la cornice crea nell’insieme un effetto di continuità. Offre inoltre il vantaggio che, una volta aperte, non celano i cementi decorativi come avrebbe fatto una persiana tradizionale. 

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Solette, sottofondi e riscaldamento a pavimento

Riprendo i lavori interni che ho lasciato un po'  indietro.

Sulla soletta in laterocemento sono stati posati gli impianti elettrici e quindi annegati con cemento cellulare, che è un composto visibilmente fluido costituito da cellule spugnose riempite d’aria, in pratica cemento arricchito con micro bollicine d’aria che favorisce un migliore isolamento termico ed acustico e soprattutto pesa davvero meno di un sottofondo di riempimento tradizionale.

CEMENTO CELLULAREparticolare del cemento cellulare

IMG_6218 e stesura

Successivamente, quale taglio acustico, è stata interposta una guaina fonoassorbente Isolmant, sia a pavimento che sotto i tavolati.

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Ed ecco l’impianto radiante a pavimento. E’ stato scelto RDZ sistema COVER 30

COVER è il sistema di RDZ

IMG_6127 COVER 30

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Ritorna il 55%

Tira molla, tira molla, tira molla….e molla! Alla fine hanno mollato ancora per un anno sto benedettissimo 55. Le rate si allungano ma il danno economico è contenuto. E il 55% sopravvive ancora nel 2011, con soddisfazione dei contribuenti e delle numerose aziende del settore. Certo, la rateazione passa dai cinque ai dieci anni, ma questo vuol dire una perdita ragionevole, se consideriamo un'inflazione stabile e bassa come quella degli ultimi anni.

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Condense, Muffe, Cattiva salubrità degli ambienti

Copio sfacciatamente, ma con debita autorizzazione, questo splendido post edito da Longaclimb sul suo interessantissimo blog LA TERMOGRAFIA dove questa tecnica viene applicata e spiegata anche alla vita quotidiana nelle nostre case. Guardate anche che meraviglia il cielo all’infrarosso termico! Un blog da sottoscrivere subito.

Con l'arrivo del periodo invernale, tornano d'attualità tanti problemi che affliggono molte case, solitamente assenti nel periodo estivo muffe e condense fanno il loro ritorno nella stagione invernale e molto spesso a nulla valgono gli interventi di tinteggio effettuati durante l'estate.
Così ogni inverno i proprietari di molte case ed appartamenti si ritrovano a lottare in modo vano con muffe indesiderate e pericoloso per la salute.


Questo problema assai diffuso è solitamente generato da due fattori determinanti.
Il primo è il fattore "umano", spesso la cattiva conduzione di un locale e le abitudini sbagliate portano all' insorgenza di problemi facilmente evitabili.
Questo succede quando non si ha cura di mantenere un corretto ricambio d'aria nelle stanze mantenendo comunque una temperatura relativamente costante.
Tutte le attività umane comportano la produzione di una variabile quantità di vapore acqueo, potremo riassumere la quantità prodotta secondo la tabella sottostante:
Ambiente e Vapore acqueo prodotto in g/h
Uomo, dormiente o in attività leggera, 30-60
Uomo, in attività, 100-200
Doccia, 2600
Cucina, 600-1500
Piante, 5-20
Asciugatura del bucato, 50-200
Superficie libera di acqua (per es. acquario), 40 per m²
Dai dati di tabella si può notare come la maggior parte di vapore acqueo sia prodotta nel bagno e nella cucina
infatti questi due locali risultano critici per la quantità di vapore prodotto.
E' pertanto necessario evacuare in modo meccanico questo notevole quantitativo di vapore acqueo mediante l'adozione di una cappa aspirante con evacuazione esterna e se necessario un aeratore automatico controllato da un igrometro per il bagno, questo perché si è normalmente restii all'apertura della finestra nel periodo invernale quando si fa la doccia o si asciugano i panni nel bagno.


La parte di vapore acqueo che può essere trasmessa all' esterno mediante la normale traspirazione dei muri è molto bassa ed insufficiente a far fronte ad una notevole produzione di vapore. L'inosservanza di questa semplice accortezza genere immancabilmente un accumulo spropositato di vapore che condensa in modo inevitabile su tutte le superfici fredde. Il persistere di questa situazione porta alla degenerazione delle zone interessate da condensa ed alla conseguente colonizzazione di muffe e spore patogene dannose alla salute.
L'aria in questi ambienti risulta malsana, pesante, fredda, facilmente si toccano livelli di umidità superiori al 75% con temperature ambientali non superiori ai 19°C. Il disagio e il malessere sono ben avvertibili.
Come già detto tutto il vapore non evacuato si condenserà sui serramenti, in corrispondenza dei ponti termici e sulle pareti più esposte dietro ad armadi, scaffali, contro pareti.
Il secondo  fattore riguarda il vizio costruttivo.
La tipologia costruttiva è direttamente responsabile della creazione di zone a rischio condensa.
Le nuove normative costruttive vigenti sono molto rigide, pertanto in fase progettuale l'intero involucro edilizio deve essere progettato per essere completamente esente da fenomeni di condensa, sia interstiziale tra gli strati di isolante che sulle superfici interne, entro un ben definito limite.
Per quanto però ci si possa sforzare di progettare e costruire con materiali traspiranti , oltre un determinato livello di isolamento termico la diffusione al vapore è quasi nulla, i nuovi serramenti ad alte prestazioni sigillano completamente l'abitazione, si ha quindi si un enorme risparmio energetico ma si è anche obbligati ad arieggiare costantemente tutti gli ambienti.
Per evitare  l'insorgere di condense e muffe molte nuove abitazioni vengono dotate di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore.
Questa scelta tecnica garantisce un costante e salubre ricambio d'aria in tutti gli ambienti senza dove aprire costantemente le finestre e solleva l'inquilino dai problemi di cattiva conduzione.
Il recupero di calore con macchine altamente efficienti permette di recuperare il 90 % del calore portato all' esterno con la ventilazione scongiurando di fatto la formazione di condense indesiderate.
I problemi maggiori permangono nei piccoli interventi di ristrutturazione che sono ben diversi da una vera e propria riqualificazione energetica. Molto spesso questi interventi consistono nella realizzazione di cappotti interni o esterni con materiali a basso costo senza che prima sia stato fatto uno studio specifico dei ponti termici e delle dispersioni energetiche da correggere in base alla tipologia di edificio.
I cappotti interni, le contro pareti, e gli interventi sommari spesso si rivelano peggiorativi rispetto ai precedenti problemi di isolamento termico, infatti molte abitazioni che non hanno mai avuto sofferto di problemi legati a muffe si ritrovano improvvisamente colpite da questi fenomeni in punti ben precisi che solitamente corrispondono ai ponti termici non corretti.
L'insorgenza di difetti solitamente si concentra ai bordi dei serramenti, perimetro del solaio, parti metalliche strutturali del cartongesso.


La semplice pittura delle zone colpite risulta solo essere un palliativo che rimanda il problema di anno in anno.
Molto spesso per correggere tali fenomeni non rimane altro che la demolizione di quanto fatto, la sanificazione dei paramenti murari e il ripristino degli stessi con un attento studio dei materiali in modo che la nuova soluzione tecnica adottata sia risolutiva di ogni problema.
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Fine del 55%

Mi unisco al grido di ANIT!
Indignazione
, sdegno, delusione e malcontento, queste sensazioni sono la nostra reazione, la reazione di quelle aziende e di quei liberi professionisti che rappresentiamo, alla notizia della mancata proroga oltre il 2010 delle detrazioni del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici.
A spiazzare e lasciare basiti, è la sordità di questo Governo alle richieste e appelli che da più parti e da diverso tempo si sono susseguiti per prolungare questa agevolazione fiscale, ma soprattutto è l’ incapacità di guardare agli investimenti energetici come strumenti e opportunità per una ripresa economica.
La mancanza di fondi nel bilancio pubblico che ha portato, nel maxi-emendamento alla Legge di stabilità del Governo, al taglio del rifinanziamento degli incentivi sul miglioramento energetico degli edifici, è sintomo dell’ assenza di una politica energetica e ambientale pianificata e coerente con gli impegni  che il Governo stesso ha assunto con l’Europa per la riduzione delle emissioni di gas inquinanti.
E mentre l’Italia decide di eliminare una delle iniziative più fruttuose e meritevoli sul risparmio energetico, la Commissione Europea ha presentato ieri una nuova strategia che individua il settore dell’edilizia come uno dei settori con le maggiori potenzialità per affrontare la sfida energetica attuale. La Commissione ha annunciato un piano di incentivi e di strumenti di finanziamento innovativi da emanare entro la metà del 2011 per le misure di ristrutturazione edilizia e di risparmio energetico.
La ristrettezza delle risorse finanziarie non può e non deve costituire un ostacolo per quelle iniziative che hanno prodotto un elevato giro di affari nel settore strategico dell’economia eco-sostenibile e che sono alla base di una politica lungimirante che guarda all’Europa.
Auspichiamo un ripensamento sulle scelte effettuate dal Governo  e chiediamo a tutti i professionisti, alle associazioni di categoria, agli operatori del settore e ai cittadini di far sentire la propria voce lasciando un commento di seguito: http://www.anit.it/VoceANIT4_2010_1.asp

Intonachi a base calce

L'intonaco di cemento, per me, è la soluzione peggiore anche se è il più impiegato. A partire dagli anni ’50 se ne ha avuto un grosso utilizzo e ha soppiantato la calce idraulica, poiché considerato   molto più resistente.

Per una casa di CLASSE A ho fatto qualche ricerca e ho proposto di impiegare  per gli intonachi interni (al pari prezzo del cemento!) solamente grassello di calce. La scelta è ricaduta, grazie al bravissimo Enrico Miglioli del servizio commerciale Tassullo, sull’intonaco T-Cream a base di calce idraulica naturale,  con la finitura a malta fine TF1000 a base di grassello di calce.

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i muri con T-Cream                                                      e con finitura con TF 1000

IMG_7107particolare della finitura 

Non ho scoperto niente di nuovo, anzi, ho riscoperto qualcosa di vecchio, che addirittura si produceva proprio nelle mie zone, le Fornaci di Arcisate ne sono una abbandonata testimonianza.

Vi rimando a questo bellissimo pdf pubblicato da http://www.forumcalce.it, vera cava o miniera di informazioni utili, dove viene spiegata la lavorazione di questo più che nobile materiale e a questo blogger che spiega i motivi per scegliere la calce nelle nostre amate case.

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Ponteggio rimosso: ecco l’edificio!

Finalmente. Finalmente è giunto il momento tanto atteso. L’edificio è libero dai ponteggi e si può rimirare le facciate nella loro interezza. Vi ricordate com’era prima? Era il 12 ottobre 2009, il primo post del mio blog.

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Casa: il cliente cerca tecnologia e qualità | Attico - News Immobiliari

Copio e incollo volentieri quest'interessante articolo.

FARNSWORTH HOUSE - La casa isolata nel verde - una scatola di vetro che esclude ogni rapporto con le cose circostanti, fuorché con lo sfondo naturale del bosco che circonda l'abitazione
Costru­ire non è mai stato facile e in peri­odi di crisi come questo lo è ancora meno. Ciò non toglie che Domenico Storchi, pres­i­dente del gruppo che porta il suo nome, che si occupa della ges­tione di oper­azioni immo­bil­iari su ter­reni intorno a Milano, abbia fes­teggiato i 54 anni di attiv­ità il 2 set­tem­bre scorso. Un cap­i­tano di lungo corso dunque, che è stato anche pres­i­dente della Borsa immo­bil­iare di Milano e di Fimaa Milano, la cui oper­a­tiv­ità attuale si carat­ter­izza per un occhio sem­pre più attento per le energie alter­na­tive, il risparmio ener­getico e la domot­ica.
A lui abbi­amo chiesto un parere sull’andamento del set­tore in questa fase particolare.

Il mer­cato è ancora in crisi o siamo nei pressi di un’inversione di ten­denza?

La crisi non si è ancora com­ple­tata, ma il con­tatto con la gente è sem­pre rimasto. C’è stata molta paura e ora c’è una grande attesa. Con calma, la situ­azione si sta evol­vendo in senso pos­i­tivo, ma certo il cliente è più attento a quello che com­pra e si sta sen­si­bi­liz­zando su un prodotto che eccelle sotto il pro­filo della qual­ità e dell’innovazione tecnologica.

Quanto pesa oggi la tec­nolo­gia sulla scelta del prodotto?

In teo­ria sem­pre di più. C’è una gran voglia di tec­nolo­gia. Anche se molti par­lano di casa bio­log­ica, senza sapere bene di cosa stanno par­lando. In ogni caso, sono molto ottimista sulla mag­giore con­sapev­olezza dell’acquirente. Tanto per fare un esem­pio: nel 2011 la cer­ti­fi­cazione acus­tica sarà obbligatoria.

Cos’è una casa a risparmio ener­getico?

Una casa costru­ita con un buon iso­la­mento e capace di pro­durre ener­gia a minor costo con fonti rin­nov­abili. La somma dei due ele­menti porta dei risul­tati incred­i­bili: il 50–60% di risparmio. Non c’è bisogno di andare a rin­cor­rere le case a impatto zero che non fanno mer­cato. Le fanno a Bolzano e in Ger­ma­nia, ma non rispon­dono ai cri­teri estetici che per i cli­enti ital­iani sono fat­tori molto impor­tanti per la scelta di un’abitazione. In Italia, la casa deve anche piacere, deve essere bella.

Par­liamo di cer­ti­fi­cazione. Ormai è diven­tata un obbligo di legge.

Certo, ma non basta par­lare solo di cer­ti­fi­cazione degli impianti di riscal­da­mento, bisognerebbe com­in­ciare a par­lare di cer­ti­fi­cazione dei fab­bri­cati. Una casa invec­chia in 10–12 anni. In futuro si dovrebbe rius­cire a farla durare molto di più. Con una casa ben costru­ita si può risparmi­are fino al 25% del costo del mutuo. Tagliare le spese con­do­miniali non è un’utopia, si può fare. Ma è pos­si­bile solo se si costru­isce seguendo deter­mi­nati cri­teri. Noi ormai costru­iamo case con un sis­tema comune di purifi­cazione e gas­si­fi­cazione dell’acqua. Un sis­tema per avere sem­pre acqua da bere senza doverla com­prare, che com­porta un risparmio di 450 euro l’anno. Per non par­lare dell’ascensore, che oggi esiste a pile, o di tutta una serie di accorg­i­menti per ren­dere la manuten­zione della casa più facile da gestire.

Ma le case di cui parla sono più care di altre. Come reagisce la clien­tela?

È asso­lu­ta­mente nec­es­sario spie­gare bene alla gente quanta atten­zione va data ai det­tagli, per­ché una cosa costa un certo prezzo, cosa c’è dietro. Per esem­pio, se è vero che il prezzo è mag­giore, è vero anche che un certo tipo di casa non si svaluta.

Quali sono i prezzi nell’hinterland milanese?

A Cor­sico, per esem­pio, i prezzi al metro quadro di appar­ta­menti in palazz­ine costru­ite seguendo i cri­teri di cui si è appena par­lato arrivano intorno ai 3.000–3.200 euro al metro quadro. Con un abbat­ti­mento dei costi con­do­miniali e di riscal­da­mento tali da per­me­t­tere un risparmio sul costo del mutuo del 12%. Oltre al fatto che la casa è anche più comoda e ha molti van­taggi in più rispetto alle altre.

Questo par­lando di nuove costruzioni, ma cosa si può fare sull’usato?

Si pos­sono fare inter­venti sull’impiantistica e sugli infissi. Certo meno effi­caci rispetto a una costruzione nuova.

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Cappotto termico esterno 2^ parte e i cementi decorativi

Post corposo. Dunque vi ho lasciato (prima delle mie meritatissime vacanze) alla posa dei pannelli che è avvenuta mediante l’utilizzo di collanti e tassellatura con la successiva stesura della rete in fibra di vetro e altra mano di rasatura; per queste lavorazioni vi rimando al sito RÖFIX dove sono presenti gli interessanti video di posa e alle foto seguenti che illustrano alcuni passaggi.

Come accennavo parecchi articoli fa la particolarità di questo edificio Liberty del 1910 (l'Art Nouveau viene comunemente indicata con il termine Liberty lo stile floreale che interessò l'architettura e le arti applicate, tra il 1890 e il primo decennio del Novecento) è la presenza dei significativi cementi decorativi (vi segnalo questo esauriente libro sull’argomento che mi è stato utilissimo: Cementi decorativi liberty. Storia, tecnica, conservazione di Giola Vittorio) e delle ringhiere che ornano l’armoniosa facciata. Questi manufatti in cemento purtroppo non possono essere recuperati in caso di un applicazione a cappotto in quanto hanno un peso proprio davvero rilevante e quindi non possono essere applicati successivamente sulla facciata.  cementi decorativi

La soluzione ci viene data dalla DECORGET di Aprilia (LT), una delle aziende più specializzata nella riproduzione di questi particolari decori, che a seguito dei miei rilievi architettonici e delle numerose fotografie a corredo ha riprodotto fedelmente i cementi nel loro originario splendore utilizzando polistirene rifinito con speciali resine e polvere di marmo.  IMG_6154

posa dei nuovi cementi decorativi contorni finestre

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- - - - - -

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seconda mano di rasante sul cappotto e particolare delle bugne riprodotte

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finitura esterna con intonachino a base acrilica

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ecco la comparazione con e senza finitura

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e la finitura sia delle facciate che dei cementi decorativi mediante l’applicazione di velatura esterna di Antiche Terre Fiorentine

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Seguitemi ancora!

FRA POCHI GIORNI VERRA’ RIMOSSO IL PONTEGGIO

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Vacanze!

I lavori stanno proseguendo e fra pochi giorni verrà tolto il ponteggio.

Appena torno pubblicherò le foto di un edifico davvero elegante!

Buone vacanze!

maybe 2

Cappotto termico esterno 1^ parte

Siamo giunti al piatto forte! L’intervento principale ed indispensabile per isolare termicamente le pareti. Essenzialmente il ''cappotto''  consiste nell'installazione di un particolare materiale isolante sui muri esterni dell'abitazione, al fine da ridurre in modo significativo le dispersioni termiche ed eliminare cosi tutti i problemi ad esso associati.
Una casa isolata male normalmente disperde molta energia all'esterno e quindi necessità di una spesa maggiore per il riscaldamento invernale e per il condizionamento estivo: semplice deduzione non vi pare? Con l’applicazione del cappotto termico la costante dispersione di calore dalle pareti viene efficacemente ostacolata e la temperatura degli ambienti si mantiene uniforme con un evidente aumento del comfort abitativo e del benessere, sia d’inverno che d’estate. Infatti l’isolante nel periodo estivo impedisce l’eccessivo surriscaldamento delle murature dovuto all’irraggiamento solare, e nella stagione fredda limita fortemente la dispersione del calore all’esterno. Inoltre, il cappotto elimina definitivamente i ponti termici, cioè la dispersione di calore da alcuni punti nevralgici dei fabbricati, come travi e pilastri che, se privi di isolamento termico, costituiscono normalmente un vero e proprio punto debole degli edifici.
Grazie al cappotto termico, le pareti isolate dall’esterno, assicurano l’eliminazione di condense e muffe. Attraverso la capacità del cappotto di bilanciare la diffusione del vapore e agevolare il flusso di umidità verso l’esterno, si ottiene un aumento percepibile del comfort abitativo e dell’igiene dell’ambiente interno.
Ma entriamo in cantiere.
Ecco la stratigrafia di progetto che prevede l’applicazione del cappotto esterno per uno spessore di 20cm polistirolo raggiungendo la trasmittanza record di 0,1784 W/m²K!trasmittanza parete
ed ecco le prime immagini della posa:
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Seguitemi ancora! ci saranno altri post dedicati al cappotto con la tassellatura, rasature ed intonachi compreso la posa dei decori esterni (cementi decorativi).
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Casa fresca d’estate

15 Ecco alcuni suggerimenti per mantenere freschi gli ambienti di casa durante l’estate senza dipendere dalla frescura del condizionatore elettrico: arieggiare bene di notte, specie nelle ore che precedono l’alba, quando la temperatura è più fresca e creare, nella abitazioni con una doppia esposizione, una moderata corrente d’aria. Di giorno, invece, tenere porte e finestre chiuse, evitare che i vetri delle finestre siano colpiti direttamente dai raggi solari ombreggiandoli dall’esterno con tende, veneziane o frangisole, non usare a lungo i fornelli di giorno. E’ meglio cuocere i cibi in anticipo la sera, arieggiando poi bene la cucina durante la notte.

Un sistema straordinario per arieggiare la casa sia d’estate che di inverno è quello di istallare un sistema di ventilazione meccanica controllata VMC, lo stesso che verrà istallato nella CASA DI CLASSE A, a cui dedicherò un corposo post.

Seguitemi che fra poco posterò un articolo sul cappotto da 20cm che stanno posando in questi giorni!

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Che cosa serve la certificazione energetica?

certificazione-energetica-edifici_2 Non tutti sanno (ancora) che in occasione dell’acquisto di un immobile o della sua locazione, a partire dal 1 luglio 2010, è obbligatorio da parte del venditore o del locatario allegare la certificazione energetica dell’immobile: si ok ma non tutti sanno cos’è una certificazione energetica e che cosa serve! Cerco di dirvelo io in linguaggio automobilistico: quanto fa la casa con pieno di metano all’anno? Poco se di classe G tanto se di classe B. Tradotto in soldi un appartamento di 120 metri quadri la differenza tra la classe energetica G (bassa qualità) e B (buona qualità) può comportare una differenza nella spesa per il riscaldamento di quasi 2000 euro l'anno. Che non mi sembra affatto poco. Come se l’automobile dei nostri sogni fosse proposta in due versioni con la stessa cilindrata e allestimento: una con consumo 50 litri / 100 km e l’altra con 5 litri/100 km, quale acquistereste? Stessa cosa è per la casa certificata A, B, C oltre a farvi risparmiare (ma tanto!) si vive dentro decisamente meglio con un calore diffuso d’inverno e clima più gradevole d’estate. Utile al riguardo anche la sesta 'Guida per il cittadino' dal titolo 'Acquisto certificato: agibilità, sicurezza ed efficienza energetica degli immobili', giuda edita dall’ Associazione dei consumatori e il Notariato  dedicata alle nuove norme relative agli edifici, sotto il profilo della sicurezza e del risparmio energetico, che consentono all'acquirente di conoscere la qualità di un immobile da acquistare e la spesa da sostenere per la sua gestione.
Insomma è importante guardare l’etichetta e imparare a leggerla sia si tratti di un vestito, di un frigorifero che di una casa, di una certa classe soprattutto!

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Edifici ad impatto ZERO dal 2020

edificio impatto zeroApprovate a Strasburgo le norme destinate all’efficienza energetica degli edifici. Tali misure introducono per la prima volta degli standard importanti per il settore edile e vanno a completare il pacchetto comunitario su clima ed energia sia sotto il profilo delle rinnovabili che della riduzione delle emissioni.
La scelta dell’esecutivo di introdurre una direttiva apposita per il comparto era nata lo scorso anno da un dato a tratti preoccupante: gli immobili rappresentano circa il 40% del consumo totale di energia dell’Unione Europea e sono la più grande fonte di emissioni nel continente; migliorare il loro rendimento energetico significherebbe dunque riuscire, in una sola mossa, a dare un forte impulso alla strategia ‘verde’ di Bruxelles. La normativa approvata dagli eurodeputati stabilisce che tutti gli edifici costruiti dopo il 31 dicembre 2020 siano prossimi alla classificazione “zero-energy, ossia rispettino elevati standard di efficienza rispondendo al fabbisogno anche attraverso il ‘massiccio’ utilizzo di energie rinnovabili.
In tal senso la Commissione stabilirà entro il 30 giugno 2011 un quadro metodologico comparativo per calcolare i livelli, a costi ottimali, delle performance minime di rendimento energetico.
Gli Stati membri s’impegneranno, invece, ad adottare misure volte a raggiungimento di tali requisiti ed a realizzare un sistema uniforme di certificazione inerente al rendimento energetico.
Possono risultare esenti da tale obbligo:
· edifici con uno speciale valore architettonico o storico;
· edifici adibiti a luoghi di culto e allo svolgimento di attività religiose;
· fabbricati temporanei con un tempo di utilizzo di due anni, siti industriali, officine ed edifici agricoli non residenziali a basso fabbisogno energetico;
· edifici residenziali utilizzati o destinati ad essere utilizzati per meno di quattro mesi l’anno e con un consumo energetico previsto di almeno il 25% rispetto a quello annuale;
· fabbricati indipendenti con una metratura utile totale inferiore a 50 m2.
Toccherà alle Amministrazioni Pubbliche aprire la strada già dalla fine del 2018 acquistando o locando solo eco-edifici, forti però del supporto economico dell’Unione che finanzierà parte di questi cambiamenti. L’assistenza di Bruxelles si effettuerà su misure e strumenti, compresi quelli di natura economica, proposti o già in atto nei ventisette paesi UE.
In caso di immobili esistenti, dove possibile, le prestazioni dovranno essere migliorate con lavori di ristrutturazione, incentivando i proprietari a installare “contatori intelligenti” e a sostituire gli impianti di riscaldamento, per l’acqua calda sanitaria e di climatizzazione con sistemi ad alta efficienza. Inoltre, gli standard dovranno essere riveduti a scadenze regolari, non superiori a cinque anni, aggiornandoli nel tempo in modo da riflettere i progressi tecnici nel settore dell’edilizia.
L’attesa ora è tutta rivolta alla pubblicazione in Gazzetta: da quel momento in poi, infatti, gli Stati avranno solo due anni di tempo per adeguare la propria legislazione nazionale alla nuova direttiva.

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Correggere i ponti termici

Uno degli aspetti fondamentali sia per edifici molto coibentati o meno è la cosiddetta correzione dei ponti termici. Ho già illustrato nel post dedicato alla termografia dove la termocamera mette in evidenza le zone dove lo scambio termico è più evidente a causa di una discontinuità dei materiali.
Premesso che l’edificio avrà un cappotto, che sarà di 20cm, permettendo quindi di creare una superficie esterna totalmente uniforme ed omogenea, l’attenzione deve concentrarsi su tutti quei manufatti che interrompono l’isolazione quali balconi e terrazze, davanzali, soglie e su stratigrafie troppo diverse. Per esempio: i sottofinestra che ospitavano i termosifoni sono in questo caso di calcestruzzo e quindi è bene intervenire ulteriormente al fine di bilanciare le trasmittanze con il resto delle murature. In questo caso si è optato per un controtavolato in neoforati da 8 cm con interposta una lastra di EPS da 4 cm:

sottofinestra 1 spessore 49,5.pdf

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taglio termico sottofinestra
Mentre per isolare il davanzale si è scelto di posarlo direttamente sulla coibentazione(sempre eps da 4cm):

taglio termico davanzale


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Stesso cura è stata prestata per i due balconi dove il taglio termico è stato garantito interponendo sempre una lastra di eps forata con un trapano in corrispondenza del passaggio dei tondini d’armatura:

taglio termico balcone
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Il solare termico

La tecnologia per l'utilizzo termico dell'energia solare ha raggiunto maturità ed affidabilità tali da farla rientrare tra i modi più razionali e puliti per scaldare l'acqua o l'aria nell'utilizzo domestico e produttivo.

La radiazione solare, che raggiunge 1kW/m² nelle giornate di luce, resta la fonte energetica più abbondante e pulita sulla superficie terrestre.

L'applicazione più comune è il collettore solare termico utilizzato per scaldare acqua sanitaria. Un metro quadrato di collettore solare può scaldare a 45÷60 °C tra i 40  ed i 300 litri d'acqua in un giorno a secondo dell'efficienza che varia con le condizioni climatiche e con la tipologia di collettore tra 30 % e 80%.

solare_termico_1

Le tipologie di collettori solari termici variano molto in termini di costo e di prestazioni. I collettori solari termici vanno considerati integrativi rispetto alle tecnologie tradizionali; sono considerati capaci di fornire direttamente solo parte dell'energia necessaria all'utenza, energia che altrimenti dovrebbe essere prodotta dalla caldaia tradizionale. La percentuale di energia termica prodotta annualmente da un collettore solare termico prende il nome di fattore di copertura del fabbisogno termico annuo.

E' per questo motivo che un collettore solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria dimensionato correttamente viene progettato per soddisfare il 60÷65% del fabbisogno termico.

Il nostro progetto ha previsto l’impiego di due collettori per incasso nel tetto IDMK sviluppanti una superficie complessiva di mq. 5,04 esposti sulla falda sud est con inclinazione di 27° e un sistema di accumulo di circa 300lt.

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Se acquisti in classe A o B lo Stato ti dà un contributo (forse)!

  Anticipo questa notizia di servizio che riguarda una maggiore sensibilità da parte del governo italiano per favorire l’acquisto di edifici che consumano poco. Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 79 del 6 aprile 2010, ed è entrato in vigore lo stesso giorno.
I consumatori e le imprese potranno cominciare ad usufruire degli incentivi a partire da giovedì 15 aprile.
Per l'acquisto degli immobili è previsto:

  • un contributo per un importo pari a 116 euro a metro quadrato (con un massimo di 7mila euro) per gli immobili con fabbisogno di energia primaria migliore almeno del 50% rispetto ai valori di cui all'allegato C, n. 1, della Tabella 1.3 del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192; CHE VUOL DIRE DI CLASSE A
  • un contributo per un importo pari a 83 euro al metro quadro (con un massimo di 5mila euro) per gli immobili con fabbisogno di energia primaria migliore almeno del 30% rispetto ai valori di cui all'allegato C, n. 1, della Tabella 1.3 del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192. CHE VUOL DIRE DI CLASSE B

Il secondo incentivo, quello da 83 euro, è rivolto solo a immobili di nuova costruzione, da utilizzare come prima abitazione.
Per usufruire degli incentivi le prestazioni energetiche degli immobili devono essere certificate sulla base delle procedure fissate dal decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, e successive modificazioni, da un soggetto accreditato.
Per ottenere gli sconti previsti per le altre tipologie di acquisti occorrerà rivolgersi al rivenditore, che verificherà la disponibilità del fondo e comunicherà al consumatore la disponibilità dell'incentivo che diventerà uno sconto sul prezzo d'acquisto.
Se il fondo risulterà esaurito, l'incentivo non scatterà.
Il decreto attuativo dello Sviluppo economico prevede che Poste Italiane attivi un call center per fornire informazioni e ponga in essere tutti gli adempimenti necessari per far arrivare il bonus nelle mani del consumatore. A sua volta, il negoziante che intende praticare lo sconto compilerà un modulo elettronico riportato in un apposito sito del ministero, poi al momento della vendita, effettuata l'emissione dello scontrino fiscale, lo trasmetterà online al "centro di contatto" delle Poste.
Vi rimando inoltre alla lettura del bell’articolo apparso su CASA 24 de il Sole 24 ore dove viene apertamente commentato in ogni suo aspetto tecnico e pratico.

Prometto che il prossimo post si parlerà di SOLARE TERMICO!

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La linea Vita

La linea vita è un dispositivo di ancoraggio per la manutenzione della copertura, è obbligatorio in Lombardia con il DGR 7/18344 del 23/07/2004, per i nuovi edifici e per quelli in fase di ristrutturazione. E’ obbligatorio ed è anche una soluzione poco costosa se si raffronta all’istallazione di un ponteggio o al noleggio di una piattaforma elevatrice. Inoltre il testo unico del decreto legislativo del 9 aprile 2008 , n. 81 ha ribadito nell’art.91, tra obblighi del coordinatore per la progettazione, di redigere il fascicolo dell’opera che è  “un documento contenente le informazioni utili alla prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, da prendere in considerazione all’atto di eventuali lavori successivi sull’opera”.
La linea vita del nostro cantiere, fornita dalla SICURPAL di Modena, è dunque un applicazione intelligente e indispensabile oltre che utile.  In questo progetto, dato l’alta coibentazione dell’edificio, sono stati utilizzati due pali di colmo a taglio termico che impediranno alla condensa di formarsi all’interno dell’edificio causando seri problemi.

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La bozza del progetto che prevede l’uscita da un lucernario previo aggancio dell’imbragatura in dotazione al cavo che porta al colmo (percorso protetto). Ai vertici delle falde sui 4 displuvi a 2,30 dalla gronda gli attacchi anti effetto pendolo.

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posa del palo (PTL) a taglio termico sulla linea di colmo

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in prossimità del lucernario si è istallato il punto di uscita (ST8)

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ecco i due pali posizionati sul colmo

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barre filettate in opera sulla linea di displuvio a 2,30 dalla gronda dove saranno montati i dispositivi anti effetto pendolo (STR).
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Eccola istallata sul colmo 

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il percorso protetto dal lucernario

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e il dispositivo anti effetto pendolo in opera

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Nel prossimo articolo parlerò dei pannelli del SOLARE TERMICO!
Non perderli!
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